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Maternity

10 consigli non richiesti (ma utili) per future mamme

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Il titolo e l’idea di questo post mi sono venuti dopo aver dato il via alla mia “rubrica” su Snapchat (mi trovate come Elena Schiavon) dedicata alle mom-to-be o neomamme come me dei “consigli non richiesti ma utili” per chi si appresta ad affrontare la più straordinaria avventura, quella di diventare mamma (sì, per me è la più straordinaria avventura).

Siccome so benissimo che chiunque quando sarete mamme o future mamme si interesserà nell’ordine del vostro allattamento, della scuola che dovranno frequentare i vostri figli, delle tecniche di addormentamento e via discorrendo, prodigandosi in una serie di –spesso inutili- consigli non richiesti, ho pensato ad alcuni consigli per le future mamme che possono semplificarvi la vita (o aiutarvi a muovervi nel mare magnum del mondo bimbo).

  1. I manuali per la cura del bambino è meglio leggerli prima che nasca. Per prima cosa perché poi potrebbe essere che avrete meno tempo da dedicare alla lettura (soprattutto nelle primissime settimane, in cui sarete impegnati a conoscervi più che a studiare manuali). Di tutto quello che ho letto l’unico manuale che mi ha davvero illuminato è stato il famosissimo “Il linguaggio segreto dei neonati“. Dal momento che i neonati hanno come (quasi) unico codice di comunicazione il pianto, questo manuale è utile ad esempio per aiutarci a distinguere se probabilmente nostro figlio piange perché ha sonno, ha mal di pancia o ha fame. Leggetelo, a me è servito tantissimo e tutto quello che c’è scritto rispecchia la realtà. Questo vi aiuterà anche a sentirvi più tranquille nel momento in cui avrete tra le braccia il vostro piccolino e ad interpretare i suoi bisogni.
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  2. Ascoltate i consigli, leggete, ma poi fate come credete sia meglio per voi. Il rapporto tra madre e figlio è un rapporto unico, e ogni rapporto è diverso. Posto che alcune cose le fanno tutti i bambini (ad esempio tirare le gambe quando sono appena nati se hanno una colichetta), ci sono alcune routine, alcuni gesti, alcune parole o modi che solo voi potrete trovare e capire che sono il meglio per vostro figlio. Solo voi saprete davvero se vostro figlio sta facendo i capricci, se ha fame o vuole semplicemente starvi vicino. E quando vi danno i consigli non richiesti, sorridete e passate oltre, non incazzatevi 😉 
  3. Quando comprate i vestiti guardate l’indicazione della lunghezza e non i mesi. Questo vi eviterà come è successo a me di avere una montagna di splendidi vestiti taglia 0 (50 cm) ancora nuovi in armadio, dal momento che Lavinia Giulia è nata 56 cm (che secondo le taglie è un 3 mesi). Considerate sempre la lunghezza perché ad esempio tra vestibilità francese e italiana c’è una bella differenza. Lavinia Giulia a 3 mesi vestiva di Chicco anche 12 mesi (per alcuni articoli), mentre di Absorba 6 mesi. Quindi non basatevi molto sui mesi, perché dipende proprio da come cresce vostro figlio (LG è sul 97° percentile).

  4. I giochi: per i piccolini meglio che siano morbidi, di tessuto e a misura di manine. A parte la palestrina, che per Lavinia Giulia è un must imprescindibile, è inutile comprare per i primi mesi giochi molto grandi, molto rumorosi (almeno nel mio caso) e che i bambini non riescono a tenere in mano. Questo genera frustrazione per loro, che magari stanno cominciando ad esplorare il mondo ma non riescono a prendere letteralmente le cose. Giochini piccoli, non troppo pesanti, di tessuti o materiali morbidi sono perfetti. Tenete anche in considerazione che il primo mese i giochi hanno uno scopo prettamente decorativo più che sociale e di utilità. I neonati sono impegnati a conoscerci, a capire che sono al mondo e sventolargli addosso un sonaglietto rumoroso che forse nemmeno vedono secondo me li turba 😉

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  5. I vizi: nel primo anno non esistono vizi, ma bisogni. Questo è quello che mi ha detto la pediatra, e quello che credo profondamente. Quando i bimbi sono molto piccoli hanno bisogno di molto contatto (a meno che non abbiate un bambino un po’ più difficile) di amore e di cure. Non c’è niente che li tranquillizzi di più che la voce, il calore, le coccole della mamma e del papà. Se qualcuno vi dice di lasciare piangere vostro figlio sennò prende i vizi fate spallucce. Le coccole non sono mai troppe e anzi un bambino amato e coccolato è più sicuro e gioioso.

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  6. Se anche vi sentite delle sceme, parlate sempre a vostro figlio. Quando un neonato viene messo sul fasciatoio, lavato, cambiato, sta affrontando delle cose nuove, grandiose, inedite che possono anche spaventarlo. Spiegategli sempre quello che fate, anche se vi sentite delle stupide “Oh che belle gambette! Oh che brava hai fatto la popo’! Guarda che biberon bellissimo ti preparo” lo so che sono frasi che nemmeno io avrei mai pensato di pronunciare ma ai bambini ascoltare la voce della mamma (non una voce incavolata o tesa) dà serenità e li rassicura.
  7. Se avete dei dubbi, chiedete al pediatra e non a Google. Posto che anche qui ritorniamo al punto 2, non affidatevi ai social o a Google per sapere come e quando svezzare vostro figlio, che prodotti usare e via discorrendo. Chiedete sempre a dei medici o professionisti.

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  8. Meno prodotti si usano meglio è. L’ho già scritto qui ma considerate davvero che per pulire e lavare un neonato bastano acqua, un detergente per bambini e stop. Io non ho mai usato altri prodotti su Lavinia Giulia e finora non ha avuto nessun tipo di irritazione o problema alla pelle. Se lavate e cambiate i bimbi quando fanno i bisogni (senza far passare ore…), li tenete puliti non serviranno creme o lozioni a meno che non ve le consigli il pediatra (in caso di eritema da pannolino, o altre problematiche).
  9. Prendetevi il vostro tempo, ascoltate anche le vostre paure. Una delle cose che mi ha più angosciata è stata la paura di fare il primo bagnetto a LG: un essere così piccolo, delicato, che non sostiene la testa può sembrare difficile da gestire. Non forzatevi a fare cose che non vi sentite di fare ma soprattutto chiedete aiuto e non vergognatevi: piuttosto che fare il bagnetto nel giorno esatto in cui viene raccomandato aspettate un giorno o le condizioni anche psicologiche giuste per affrontare ogni cosa. A essere mamme non ce lo insegna nessuno, se non nostro figlio giorno dopo giorno. Ma possiamo cercare di fare del nostro meglio, che a volte significa anche saper chiedere aiuto.

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  10. Infine ricordate di giocare, sorridere e ridere con vostro figlio. Quella che vi sta capitando è un’avventura unica e straordinaria. Anche quando di notte piange, quando siete sole e stanche, ricordate sempre sempre sempre che ogni giorno, ogni minuto con vostro figlio è un momento unico che non tornerà più. Grazie ai bambini riscoprite il mondo con occhi innocenti e stupiti, e vi farà sorridere vedere come di fronte ad una bottiglia, ad una luce, ad un albero vostro figlio/a spalancherà occhi e bocca come di fronte al regalo più meraviglioso. Godetevi ogni istante di questi momenti…che passano davvero troppo in fretta. E ridete, giocate, sorridete a vostro figlio, sempre.
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