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Chanel N°5 The one that I want, perchè non mi ha convinta

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L’altro giorno la mia homepage di Facebook è stata praticamente monopolizzata dalla presentazione della nuova campagna pubblicitaria, o, meglio, minifilm, di Chanel n°5. Senza aver ancora visto il cortometraggio (perché di questo si tratta) ho letto solamente commenti entusiastici, davvero (lo potete vedere qui). Ho pensato che, ancora una volta, la Maison si fosse superata per proporre al pubblico qualcosa di assolutamente inedito.

Ieri poi ho guardato il cortometraggio e personalmente l’ho trovato un po’ sotto le mie aspettative. Per non lasciare spazio a dubbi: i mezzi ci sono, ma visto il tam tam mi aspettavo qualcosa di assolutamente inedito, nuovo, dirompente, innovativo. Come era stato ormai dieci anni fa (correva l’anno 2004) con il corto “Le film” che ha per protagonista Nicole Kidman, diretto anch’esso dal regista australiano Baz Luhrmann.

Invece ho trovato “The one that I want” sì, fotograficamente parlando, un bellissimo cortometraggio; i mezzi che mette in campo Chanel quando fa qualcosa sono faraonici, e lo dimostra la trasmissione in prima serata del corto completo (quasi tre minuti e mezzo di film); gli abiti, della Chanel Dubai collection, sono un concentrato di lusso e modernità.

Ma trovo che sia qualcosa di “già visto”: il regista ha un suo stile e forse in alcune scelte scenografiche mi ricorda molto, troppo, lo spot di dieci anni fa (guardate le inquadrature della città all’inizio, le luci stile Moulin Rouge a comporre il logo). E a confermare una sorta di continuità con il primo spot c’è proprio il regista, che dice di voler raccontare con questo film una evoluzione della donna Chanel.

Probabilmente manca qualcosa in questa storia, probabilmente Gisele Bündchen, la protagonista femminile, è una modella e non è un’attrice (e la cosa si vede), probabilmente il claim “The one that I want” mi sa di già sentito (The one…è un’altra Maison per capirci). Insomma, ci sono alcuni elementi che, seppure rendono il corto formalmente bellissimo, lo rendono scarso di quell’emozionalità che sono abituata a trovare nelle campagne di Chanel, da cui mi aspetto sempre molto. Voi che ne pensate?

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