Cambio stagionale dell’armadio: i consigli e suggerimenti per non esserne travolti
Lo scorso week end per la prima volta da quando ho cambiato casa mi sono dedicata al cambio di stagione dell’armadio: praticamente ho dovuto fare un trasloco. Devo dire che ho una quantità esagerata di abiti e soprattutto scarpe, che ho deciso di organizzare suddividendoli in tre tipologie:
– abbigliamento utilizzabile tutto l’anno: questo include alcune camicie, t-shirt, maglie da utilizzare anche sotto maglioni, alcuni abiti da sera.
– abbigliamento specifico per primavera/estate (abiti, giacche, gonne, pantaloni).
-abbigliamento specifico per autunno/inverno (abiti, giacche, cappotti, calze, pantaloni, gonne, berretti, sciarpe, giacconi, ecopellicce).
Per prima cosa ho comprato delle casse in plastica all’Ikea di varie misure e dimensioni, trasparenti e con il coperchio, in modo che gli abiti siano riparati dalla polvere e subito visibili dall’esterno. Preferisco non chiudere ermeticamente le scatole (quindi le lascio senza ganci) perché comunque è sempre meglio che circoli un minimo di aria al loro interno, per evitare la formazione di odori sgradevoli o ristagno di umidità. All’interno di ogni cassa ripongo abbigliamento della stessa tipologia: abiti, maglioni, giacche, berretti e sciarpe, gonne, pantaloni e leggings, calze, costumi, teli mare, camicie, abbigliamento da montagna. Queste sono le macrocategorie in cui suddivido il guardaroba all’interno delle scatole.
Per quanto riguarda magliette e top, li uso trasversalmente tutto l’anno per cui non finiscono nelle scatole durante il cambio.
Importante per non fare confusione, è scrivere con un cartellino o post-it il contenuto della scatola; poi la memoria fotografica vi aiuterà e le scatole trasparenti pure, permettendovi di individuare velocemente quello che cercate.
Operazioni preliminari:
– tutte le cose che mettete via, devono essere lavate e pulite. Sembra un consiglio banale, ma le cose vanno riposte lavate, pulite e soprattutto ben asciutte per evitare la formazione di muffa. Stesso discorso vale per le scarpe, che ripongo nelle loro scatole, dopo averne pulito la suola con un panno umido, pulito la tomaia e averle lasciate all’aria aperta.
– potete scegliere le scatole che preferite: per permettere che i capi ‘respirino’ l’ideale sono delle scatole di cartone o tessuto, oppure in plastica senza chiuderle ermeticamente, come faccio io. Non amo molto le scatole di cartone perché, soprattutto se riponete le cose in uno sgabuzzino o in garage, tendono ad assorbire l’umidità e la cosa non è molto gradevole.
– preparate delle etichette fatte ad hoc (ce ne sono di carinissime con i pittogrammi, ossia la rappresentazione del contenuto), oppure molto più semplicemente usate dei post it scrivendo con un indelebile e scrittura chiara il contenuto delle scatole.
Ora non vi resta che armarvi di pazienza, tempo e cominciare con il vostro cambio di armadio. Cercate di mettere da parte quello che non avete mai usato nell’ultimo anno, e di regalarlo (pulito) a chi ne ha bisogno, oppure venderlo. Vi renderete conto di quante cose non usate mai e vi libererete di un inutile lavoro e perdita di tempo. In bocca al lupo!
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(foto Zara home, grafica Impulse)